Paesaggio/Romeo Castellucci, Andrea Mastrovito

“Paesaggio” è una sezione del ciclo espositivo “Quotidiana” al Museo di Roma – Palazzo Braschi, ideato e prodotto dalla Quadriennale, in collaborazione con Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, per approfondire alcuni orientamenti significativi dell’arte italiana del XXI secolo.
All’interno di “Paesaggio”, ogni due mesi curatori italiani e stranieri riflettono su traiettorie artistiche di particolare interesse attraverso un testo critico e una mostra composta da poche opere essenziali.

La nona mostra di “Paesaggio”, aperta al pubblico dal 26 gennaio  al 17 marzo 2024, è dedicata a Romeo Castellucci  (Cesena, 1960) e Andrea Mastrovito (Bergamo,1978), e nasce dal saggio “Res gestae. Il sentimento tragico della storia nell’arte italiana del XXI secolo” di Nicolas Martino. Il saggio può essere letto cliccando qui.

Se la tragedia greca ha rappresentato il fondamento estetico e politico della cultura occidentale, è interessante notare come la rappresentazione tragica sia prepotentemente riemersa nella scena delle arti contemporanee proprio mentre viviamo le rovine di quella che fino a non molto tempo fa abbiamo chiamato Storia, con la maiuscola.

Nicolas Martino riflette sulla persistenza del sentimento tragico della storia nell’arte italiana del XXI secolo, soffermandosi in particolare sul lavoro di Romeo Castellucci e di Andrea Mastrovito.

La Resurrezione (2022) di Romeo Castellucci è una moderna tragedia che si svolge sulle note dell’omonima sinfonia di Gustav Mahler. Si tratta di un’opera totale che interroga la possibilità di concepire un ipotetico e catartico rinnovamento sulle macerie di un mondo dominato dalla violenza, che il regista restituisce nel ritrovamento di corpi senza vita in una fangosa fossa comune, disseppelliti con una cura religiosa nel corso della quasi totalità dell’azione teatrale.

Le jardin des histoires du monde (2018) è un lungo fregio realizzato da Andrea Mastrovito secondo la tradizione bergamasca dell’intarsio, con la collaborazione di alcuni maestri artigiani della sua città di origine. Il racconto, quasi un poema epico, si colloca fuori da un tempo e da uno spazio preciso, consentendo l’immediata associazione con le infinite ripetizioni storiche degli errori che l’umanità non riesce ad emendare.

La sede espositiva è il Museo di Roma-Palazzo Braschi (Piazza di San Pantaleo, 10/Piazza Navona, 2). L’accesso è libero e senza prenotazioni. Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 19.