LE QUADRIENNALI D’ARTE

Dalla prima edizione del 1931 le Quadriennali d’arte si sono susseguite nel corso del Novecento e fino a oggi, a cadenza più o meno regolare, rispondendo al loro compito statutario: essere mostra della produzione artistica nazionale, segnatamente di quella delle ultime generazioni.
Come avviene per ogni espressione della cultura, le Quadriennali non hanno soltanto ‘censito’ le arti visive del nostro Paese, sono state specchio e cassa di risonanza delle ideologie e delle idee, del costume e della Storia, delle passioni politiche e personali, raccontando molto più dell’arte o, forse, proprio perché attraverso l’arte, hanno saputo dare a quel racconto, di volta in volta, maggiore profondità o leggerezza, prospettive nuove, sintesi inaspettate.
Alle Quadriennali d’arte hanno partecipato migliaia di artiste e artisti italiani e non solo, assecondando, anche in questo caso, la trasformazione che dell’idea di ‘italianità’ le generazioni hanno sentito di poter condividere e ‘abitare’.
Dai numeri sorprendenti delle prime edizioni, con centinaia e centinaia di artisti e migliaia di quadri, sculture, grafiche selezionati da commissioni formate in larga parte dagli artisti stessi, alle ultime edizioni, che mostrano la necessità di punti di vista più specifici e dichiarati da parte di uno o più curatori, le Quadriennali hanno reso conto delle trasformazioni delle arti visive e della loro capacità di essere espressione del tempo. Attraverso i documenti conservati nell’Archivio Biblioteca, che è memoria vivente dell’Istituzione, la storia dell’arte italiana si dipana con l’avvicendarsi di movimenti artistici, l’emersione di nuovi protagonisti, i cambiamenti delle pratiche di allestimento delle mostre, le inclinazioni della critica, le scelte del collezionismo, le strategie di sostegno agli artisti e alla loro produzione..

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