Paesaggio/Carlo e Fabio Ingrassia

Paesaggio è una sezione del ciclo espositivo Quotidiana al Museo di Roma – Palazzo Braschi, ideato e prodotto dalla Quadriennale, in collaborazione con Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, per approfondire alcuni orientamenti significativi dell’arte italiana del XXI secolo.

All’interno di Paesaggio, ogni due mesi sei curatori (tre italiani e tre stranieri) riflettono su traiettorie artistiche di particolare interesse attraverso un testo critico e una mostra composta da poche opere essenziali.

La quarta mostra di Paesaggio, aperta al pubblico dal 17 marzo al 7 maggio 2023, è dedicata a Carlo e Fabio Ingrassia (Catania, 1985) e trae origine da una riflessione di Michelangelo Pistoletto.

Nel lavoro dei gemelli Carlo e Fabio lngrassia, la creazione artistica coincide con una pratica esistenziale: l’opera, per usare le parole di Michelangelo Pistoletto, diviene il “luogo in cui avviene la connessione, unione, integrazione e fusione di tutti gli elementi singoli e separati”. Gli artisti lavorano in sinergia, portando a compimento ogni progetto secondo un meticoloso schema metodologico. Essi, infatti, operano simultaneamente sul medesimo centimetro quadrato del supporto cartaceo, organizzato mediante una griglia. Con l’avanzare di questo processo la superficie registra una densa stratificazione di segni che, sovrapponendosi gradualmente, conducono alla costruzione di un’immagine complessa, risolta nel piccolo formato.

Astrazione novecentista (La casa rossa), parte di un’omonima serie, è un’opera realizzata con pastelli colorati in cui viene restituito uno sguardo frammentato su un esterno domestico. Le mura divengono una soglia tra privato e pubblico, un piano sensibile di ingresso a un’intimità dei luoghi cui tuttavia non ci è consentito accedere, lasciando spazio a una dimensione immaginata o sognata, caratterizzata da un senso di estraneità e malinconia. Nell’apparente oscillazione generata dal trattamento della luce da parte degli artisti, l’immagine si conforma come uno spazio tremulo, capace di esprimere radicalmente un senso di precarietà del vissuto. Il saggio può essere letto cliccando qui.

La sede espositiva è il Museo di Roma-Palazzo Braschi (Piazza di San Pantaleo, 10/Piazza Navona, 2). L’accesso è libero e senza prenotazioni. Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 19.