Portfolio/Marta Naturale

Portfolio è una sezione del ciclo espositivo Quotidiana, ideato e prodotto dalla Quadriennale di Roma, in collaborazione con Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, per approfondire alcuni degli orientamenti più significativi dell’arte italiana del XXI secolo.

Nell’ambito di Portfolio, undici artisti under 35 sono presentati in mostra una volta al mese con una sola opera. A raccontarne la ricerca è un portfolio sviluppato da Gaia Bobò, curatrice in residenza presso la Quadriennale.

L’ottava mostra di Portfolio (13 aprile – 7 maggio 2023) è dedicata a Marta Naturale (Mirano 1990). La sua pratica si presenta come un’esplorazione sugli spazi a lei più prossimi, in una prospettiva che origina dall’intimità della casa per estendersi progressivamente verso lo spazio pubblico. L’artista utilizza il linguaggio pittorico addensando atmosfere rarefatte, segnate dalla totale assenza dell’essere umano e che, tuttavia, appaiono affollate dagli indizi del suo passaggio. Le sue opere sono frutto di una lunga e meticolosa esecuzione, che si pone su un piano esistenziale come tentativo utopico di sospendere l’incedere del tempo, contrastando l’erosione di una realtà mutevole e instabile. Per consultare il suo portfolio, clicca qui.

La mostra raccoglie due opere di piccole dimensioni – Riverbero e Passaggio, del 2023 – realizzate a olio su ardesia, tecnica molto presente nella storia dell’arte, in particolare tra Cinque e Seicento. Grazie a questa scelta, che implica una superficie molto scura del supporto, Marta Naturale riesce a conseguire una particolare qualità della luce, arrivando alla definizione di un’atmosfera sospesa che avvolge queste due vedute di interni domestici. L’artista, che nella sua pratica sceglie di rappresentare unicamente gli ambienti più prossimi a sé, esplorabili nella misura del proprio corpo, arriva a definire la conformazione di un proprio habitat. In questo contesto, lo spazio della casa riveste un ruolo fondamentale. Nei due dipinti presentati, gli ambienti sono descritti nei minimi dettagli e indagati attraverso le soglie – porte, finestre, serrande –, come varchi per un simbolico passaggio verso l’esterno, quasi dei filtri che dividono un ambiente votato alla protezione da un “fuori” inteso come spazio dell’alterità e della scoperta.

La sede espositiva è il Museo di Roma-Palazzo Braschi (Piazza di San Pantaleo, 10/Piazza Navona, 2). L’accesso è libero e senza prenotazioni. Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 19.