Portfolio/Edoardo Manzoni

“Portfolio” è una sezione del ciclo espositivo “Quotidiana”, ideato e prodotto dalla Quadriennale di Roma, in collaborazione con Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, per approfondire alcuni degli orientamenti più significativi dell’arte italiana del XXI secolo.

Nell’ambito di “Portfolio”, ogni mese un artista under 35 è presentato in mostra con una sola opera. A raccontarne la ricerca è un portfolio sviluppato da Gaia Bobò, curatrice della Quadriennale.

La dodicesima mostra di “Portfolio” (23 settembre – 15 ottobre 2023) è dedicata a Edoardo Manzoni (Crema, 1993). La sua ricerca si sofferma sul funzionamento dei meccanismi di seduzione, connettendoli a un immaginario prevalentemente legato all’animalità e alla pratica della caccia. Questa matrice primordiale diviene per l’artista un codice per indagare le insidie legate al nostro sistema capitalistico, basato sull’istigazione al desiderio e sulla sua soddisfazione mediante la pratica del consumo. L’esca, o la trappola, diviene un elemento topico per argomentare un rapporto di soggezione e fragilità, quello tra preda e predatore, che, lungi dall’essere univoco, si manifesta nella sua ambiguità, in un gioco di ruolo che da un momento all’altro può vedere invertite le sue parti. Per consultare il Portfolio, clicca qui.

L’opera Senza titolo (Fame): una serie di sculture in cui l’artista costruisce rudimentali trappole realizzate giustapponendo un’esca, un ramoscello di bacche colorate, a elementi ostili, come dissuasori per piccioni deformati o strutture in legno ricoperte di spine. Attingendo all’immaginario della caccia, l’artista indaga i meccanismi percettivi legati al desiderio, appellandosi a un’animalità latente in tutti gli individui. Sono opere che innescano una sovrapposizione tra le figure dell’artista, del cacciatore e dell’illusionista, accomunate, secondo Manzoni, da una prossimità di intenti. L’esca, o la trappola, divengono elementi topici di rapporti di soggezione e fragilità, che si instaurano tra preda e predatore e che, lungi dall’essere univoci, si manifestano nella loro ambiguità, in un gioco di ruolo che da un momento all’altro può vedere invertite le sue parti.

La sede espositiva è il Museo di Roma-Palazzo Braschi (Piazza di San Pantaleo, 10/Piazza Navona, 2). L’accesso è libero e senza prenotazioni. Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 19.