Portfolio/Ambra Castagnetti

Portfolio è una sezione del ciclo espositivo Quotidiana, ideato e prodotto dalla Quadriennale di Roma, in collaborazione con Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, per approfondire alcuni degli orientamenti più significativi dell’arte italiana del XXI secolo.

Nell’ambito di Portfolio, undici artisti under 35 sono presentati in mostra una volta al mese con una sola opera. A raccontarne la ricerca è un portfolio sviluppato da Gaia Bobò, curatrice in residenza presso la Quadriennale.

La decima mostra di Portfolio (9 giugno – 2 luglio 2023) è dedicata a Ambra Castagnetti  (Genova 1993). La pratica scultorea di Ambra Castagnetti si presenta come una stratificazione di processi metamorfici in divenire, espressione di un’intima connessione delle diverse emanazioni del mondo naturale. La contaminazione tra forme umane, animali e vegetali, così come la compenetrazione di elementi organici e inorganici, si pongono come messa in discussione della separazione apri-oristica tra gli esseri viventi, intesi come parti interconnesse del medesimo sistema simbiotico, fuori da rigide categorizzazioni.  La fluidità dei limiti tra le diverse coscienze interpellate, così come la loro intrinseca dipendenza, evocano una premessa comune alle ritualità arcaiche, esempio di unificazione tra le forze umane e ani-mali, interpretato dall’artista attraverso un’impostazione teorica che le deriva da una formazione di stampo antropologico. Per consultare il suo portfolio, clicca qui.

Il suo lavoro Furiosa (2022)  è una scultura raffigurante un busto femminile che si presenta come stratificazione ibrida di diverse forme e materiali. Elementi del mondo naturale si innestano a parti del corpo calcate dal vero con l’intento di affermare una intrinseca continuità tra diversi universi biologici e culturali, rifiutando una separazione dell’umano dalle altre coscienze – animali e vegetali – che contribuiscono a popolare un ecosistema comune. Il pensiero estetico-filosofico di Castagnetti ridiscute il dogmatismo di centralità della presenza umana, storicamente invalso nelle culture occidentali, richiamando una concezione ancestrale in cui le diverse forze naturali coesistono e si esprimono attraverso ritualità condivise, mettendo in campo un’indagine in cui l’identità viene intesa come entità metamorfica e plurale.

La sede espositiva è il Museo di Roma-Palazzo Braschi (Piazza di San Pantaleo, 10/Piazza Navona, 2). L’accesso è libero e senza prenotazioni. Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 19.