Sostegno a mostre all’estero di artisti italiani

Dal 15 marzo al 31 maggio 2024 il Padiglione Italia alla Biennale Malta 2024 presenta il nuovo lavoro di Eugenio Tibaldi Informal Inclusion, a cura di Francesca Guerisoli e Nicolas Martino.

Il Padiglione Italia, è promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e dalla Fondazione La Quadriennale di Roma, in partenariato con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Ambasciata d’Italia a La Valletta, l’Istituto Italiano di Cultura di La Valletta ed è realizzato dalla Fondazione La Rocca.

Avvalendosi della collaborazione di Heritage Malta, Eugenio Tibaldi priva di una temporalità definita gli spazi di Villa Portelli a Kalkara, sede del Padiglione Italia, con l’obiettivo di evidenziare i molti tempi delle diverse vite che l’hanno attraversata. L’installazione da un lato fa emergere storie dimenticate e svela l’invisibile, dall’altro decostruisce quella retorica che, a partire da un punto di vista particolare, ha determinato un racconto univoco sull’Europa e sul Mediterraneo creando gerarchie e subordinazioni immediatamente riconducibili a rapporti economici e di potere.

Informal Inclusion esplora le dinamiche marginali attraverso le quali passano i processi di inclusione sostenuti dall’indicibilità dei nostri desideri più nascosti, mette in evidenza il rapporto complesso tra economia e cultura contemporanea e fornisce uno sguardo laterale sul tema dell’immigrazione. In continuità con la ricerca che contraddistingue la sua pratica artistica, Tibaldi parte dal concetto di margine, dalle storie non raccontate o sottaciute perché indissolubilmente legate allo sfruttamento dell’ “altro”. A emergere in superficie è il ruolo di una realtà sommersa ma, allo stesso tempo, sempre più indispensabile per le economie e le vite della parte più ricca del mondo.

L’installazione rimanda al rapporto contraddittorio tra il bene e il male: una serie di “attivatori” inconsapevoli accendono una luce sul passato dell’isola e, allo stesso tempo, svelano poeticamente la violenza di un mondo in cui i processi migratori ridisegnano le mappe dei nostri territori e ripropongono il trauma del rimosso coloniale.

Se Informal Inclusion rimanda alla storia e all’attualità del Mediterraneo, lo fa quindi con la coscienza tragica di chi sa che la rigenerazione del mondo passa attraverso una marginalità che resiste alle narrazioni maggiori e che finisce per contaminare e ibridare lo spazio che attraversa.

Biennale Malta 2024 / Padiglione Italia  – comunicato stampa
Biennale Malta 2024 / Padiglione Italia  –  flyer
Biennale Malta 2024 – sito web

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Dal 19 ottobre 2023 al 18 febbraio 2024, apre la mostra personale di Giuseppe Stampone al Museo de Arte Moderno de Bogotà (MAMBO). Con il sostegno della Quadriennale di Roma.

Emigrazione è la prima mostra istituzionale in Sud America di Giuseppe Stampone, il cui titolo è suggerito dalla storia personale dell’artista, figlio di emigranti e nato in una banlieue francese. L’opera principale sarà costituita da un’opera site-specific: un light-box monumentale di 3x6m installato sul tetto del MAMBO. L’opera restituisce l’immagine di due bimbi colti di spalle che si tengono per mano, dandosi coraggio prima di affrontare l’ingresso in un mondo inospitale, nei quali l’osservatore può facilmente immedesimarsi. Iconograficamente, Emigrazione è esemplata su Il viandante sul mare di nebbia (Der Wanderer über dem Nebelmeer, 1818) di Caspar David Friedrich (1774 – 1840), una delle opere più rappresentative della pittura romantica ottocentesca. I viandanti di Stampone, tuttavia, vivono una condizione ben lontana dal sublime romantico: appaiono a torso nudo e piedi scalzi, disarmati e vulnerabili, collocati centrali nella composizione, in primo piano, come nel prototipo romantico, ma non si stagliano su un paesaggio simbolico e primordiale, bensì sono immortalati di spalle mentre si affacciano, dal tetto dell’istituzione, sulla distesa urbana della megalopoli sudamericana.

Completano la mostra i disegni preparatori dell’artista ed una serie di opere su carta che Stampone ha realizzato negli ultimi anni su questo tema (serie Emigration Made, 2017- in corso), vere e proprie variazioni sul tema legate iconograficamente all’opera installata sul tetto e che testimoniano l’attenzione di lungo corso dell’artista per una tematica che non cessa di essere tragicamente attuale. Tutte le opere di questa serie sono realizzate su carta millimetrata, con precisione ossessiva e col tratto deciso e metallico dato dalla penna bic, un medium non casuale. La bic, con la sua percentuale di olio, diviene per Stampone il contraltare contemporaneo e pop della pittura ad olio cara alla tradizione aulica della pittura. Un medium che è diventato negli anni una firma dell’artista.

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Si è chiusa il 29 maggio 2023 la grande mostra antologica di Roberto Cuoghi al Museo Fridericianum di Kassel. Con il sostegno della Quadriennale di Roma

Cuoghi, nato a Modena nel 1973 e residente a Milano, esprime una pratica che comprende quasi l’intero spettro dei generi artistici, assumendo innumerevoli sembianze e riflettendo l’interesse dell’artista per temi diversi. Questi spaziano da considerazioni sia concettuali che processuali nella realizzazione di opere d’arte a una memoria pittorica collettiva, dalla cultura pop agli abissi del mondo. La sua opera è così complessa e labirintica che, a prima vista, si potrebbe presumere sia il prodotto di diversi autori. È proprio questo l’aspetto che ha esplorato la mostra al Fridericianum, concentrandosi su opere di un decennio circa, alcune recentemente messe in scena in collaborazione con la designer Matali Crasset, nata a Châlons-en-Champagne nel 1965 e ora residente a Parigi.

https://fridericianum.org/ausstellungen/roberto-cuoghi-2/

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Si è chiuso, il 9 luglio 2023,  il Padiglione Italia nell’ambito della  XIV Biennale di Gwangju. Con il sostegno della Quadriennale di Roma

Sotto la direzione artistica di Valentina Buzzi e la supervisione del progetto della Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Seoul, Michela Linda Magri, il Padiglione Italia – il primo del suo genere in Corea e in Asia – ha fatto parte del programma ufficiale della Biennale di Gwangju. Intitolato “Cosa sogna l’acqua, quando dorme?”, il padiglione ha presentato cinque artisti del panorama dell’arte contemporanea italiana: Camilla Alberti, Yuval Avital, Marco Barotti, Agnes Questionmark e Fabio Roncato. Attraverso sculture, installazioni, media art, performance e sculture sonore, gli artisti hanno proposto una riflessione sul rapporto tra umanità e natura in una lente post-antropocentrica, guardando verso un futuro sostenibile di convivenza e armonia.

https://iicseoul.esteri.it/iic_seoul/it/


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