Virginia Zanetti

Fiesole 1981
Vive e lavora a Palermo
Studio visit di Chiara Pirozzi realizzato a Palermo il 28 novembre 2023
28 gennaio 2024

Virginia Zanetti intreccia fotografia, video, installazioni, assecondando una pratica fortemente performativa e partecipata. Negli ultimi mesi ha spostato il suo studio nella città di Palermo dove insegna presso l’Accademia di Belle Arti. Zanetti ha esposto in diverse istituzioni in Italia e all’estero, collaborando con istituzioni culturali come il Man di Nuoro, Palazzo Strozzi di Firenze, il Centro Pecci di Prato, la Kunsthalle di Berna, l’Istituto italiano di cultura di Nuova Delhi e di Zurigo. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private come quelle del MADRE di Napoli, del MAMbo di Bologna e della Fondazione Morra Greco di Napoli. Nonostante la sua ricerca la porti a muoversi e a lavorare in diversi scenari, mantiene un legame con il territorio d’origine che le consente di essere attiva e presente, con le proprie opere e progetti, nel contesto artistico toscano.

La poetica di Virginia Zanetti si esprime attraverso le forme della relazione e dell’incontro che, a partire dal corpo performante dell’artista, muove e stimola le energie provenienti dai gruppi di comunità di volta in volta coinvolti nei diversi progetti. La sua pratica si è nel tempo consolidata nella strutturazione di una metodologia di lavoro che sfida e sovverte le canoniche forme di apprendimento e di consapevolezza del sé. Attraverso un metodo laboratoriale ─ costruito attraverso incontri, workshop e sperimentazioni – Zanetti intercetta e coinvolge collettività dissimili per età, contesto di riferimento ed esperienze, proponendo processi che stimolano nuove forme di interpretazione e di confronto fra i partecipanti. Gli esiti sono spesso performance collettive, che diventano anche opere fotografiche o videoinstallative. In questi termini, la ricerca di Zanetti si inscrive in una forma estetica consolidata da tempo e che risulta ancora efficace nelle sue declinazioni sia nazionali sia internazionali.

Recentemente, l’artista ha dato vita a un progetto intitolato La danza del sale nella cittadina pugliese di Margherita di Savoia, nota anche per le sue saline. Con il coinvolgimento di danzatori, ha realizzato una performance coinvolgendo gruppi di comunità residenti, riproponendo, in quegli scenari, i movimenti del lavoro dei salinieri. Il progetto, prodotto dalla Fondazione Pino Pascali, è composto da video e fotografie di documentazione dell’azione, oltre che da una serie di sculture in cristalli di sale. Come per altri progetti partecipativi realizzati negli ultimi anni ─ ne è un ulteriore esempio Io come natura memoria dimenticata, realizzato con i ragazzi di una scuola secondaria della provincia di Massa Carrara – Zanetti indaga i concetti di origine, di memoria e le forme di riapprendimento di ciò che appare dimenticato dai singoli individui come dalle comunità.

Una sfida per l’artista potrebbe essere quella di escludere sé stessa dalla scena, mantenendo viva tutta la forza espressiva del gesto collettivo.

Con i suoi progetti riesce a canalizzare e catalizzare energie in potenza, grazie alla capacità di conciliare professionalità in varie discipline, dimensione empatica e rispetto verso il contesto culturale e sociale nel quale si trova ad agire. Inoltre, resta convincente la resa estetica e formale delle sue opere video, fotografiche e scultoree.

Foto di Michele Roppo
Foto di Michele Roppo