ROMA ANNI TRENTA. LA GALLERIA D’ARTE MODERNA E LE QUADRIENNALI D’ARTE
1931 – 1935 – 1939

Galleria d’Arte moderna_via Francesco Crispi, 24_Roma
24 marzo-4 dicembre 2016

La mostra è dedicata alle prime edizioni storiche delle Quadriennali d’Arte, negli anni Trenta del Novecento nel Palazzo delle Esposizioni di Roma per rappresentare l’arte italiana nelle sue tendenze più attuali.  Sono state un momento fondamentale per la storia della collezione della Galleria d’Arte Moderna che, in quelle occasioni, si è arricchita di acquisizioni di eccezionale importanza ancor oggi pregio della raccolta.

La Quadriennale nasceva in un vasto piano di riordino e razionalizzazione delle iniziative a carattere espositivo sul territorio nazionale. L’idea era accentrare le forze più rappresentative dell’arte italiana in un’unica grande esposizione di raccordo tra le mostre provinciali e regionali, organizzate dai sindacati artistici, e l’appuntamento internazionale della Biennale veneziana. La Quadriennale doveva diventare la più importante manifestazione artistica a livello nazionale, collegata a una pianificazione d’incentivi per gli espositori. Le prime tre edizioni del 1931, 1935, 1939 sono esemplari a questo riguardo. L’intervento economico del governo nella loro realizzazione coincideva con l’importanza che la capitale, nelle intenzioni di Mussolini, veniva ad assumere, non solo come centro politico amministrativo, ma anche culturale e artistico, dell’intera nazione. Era inteso che la Galleria di opere moderne, inaugurata nel 1925 in Palazzo Caffarelli e ribattezzata nel 1931 Galleria Mussolini, rappresentasse il fiore all’occhiello anche del Governatorato che volle promuovere, per lo più proprio presso le Quadriennali, un’intensa campagna di acquisti che nel giro di pochi anni superò le trecento acquisizioni.

 Le 120 opere in mostra, tratte dalla collezione, non rispettano una sequenza cronologica ma individuano temi significativi come quelli che di fatto emergevano dalle manifestazioni: i grandi maestri e le nuove generazioni; i futuristi; gli italiani a Parigi, la mostra postuma di Scipione, il tonalismo e la scuola romana, la grande scultura, il novecento e le scuole regionali. Accanto ai capolavori già noti della collezione vengono presentate, secondo il principio di rotazione che guida la programmazione della Galleria d’Arte Moderna, opere finora mai esposte.

Accanto a Felice Casorati, Mario Sironi, Felice Carena, Scipione, Mario Mafai, Emanuele Cavalli, Giuseppe Capogrossi, ma anche, Renato Guttuso, Enrico Prampolini, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Gino Severini – per citare alcuni dei protagonisti della cultura figurativa degli anni Trenta, presenti nella collezione con opere ritenute capisaldi dell’arte italiana del Novecento e già note al pubblico romano – figurano dipinti finora mai esposti come Tribunale tigrino di Domenico Belli, autore della generazione futurista presente alla III Quadriennale del 1939, o nella sezione del Novecento, gli encausti di Salietti o Le spose dei Marinai di Massimo Campigli, manifesto della sua originale poetica presentato alla II Quadriennale del 1935. Per la scultura i capolavori di Arturo Martini, Il pastore e di Marino Marini La bagnante, entrambi primi premi alle manifestazioni del 1931 e del 1935. Lungo tutto il periodo della mostra, inoltre, saranno proposti focus su opere particolarmente significative della raccolta.

Nel percorso espositivo, accanto alle opere sono di fondamentale importanza i documenti storici e le immagini provenienti dalla Fondazione La Quadriennale di Roma e dall’Istituto Luce-Cinecittà, partner imprescindibili di questa esposizione e custodi di un eccezionale patrimonio documentario, fotografico e filmico, che restituisce il carattere e l’importanza di quegli eventi, insieme ad uno spaccato della quotidianità di quel decennio. Cataloghi, rassegne stampa, lettere e documenti, insieme a filmati originali e ad una videoinstallazione di Roland Sejko realizzata per questa occasione offrono al pubblico ulteriori chiavi di lettura di un periodo estremamente ricco e complesso in cui anche le trasformazioni urbanistiche e l’architettura svolsero una fondamentale funzione di educazione e di indirizzo al consenso.

La conclusione della mostra coinciderà con l’apertura della 16a Quadriennale d’arte al Palazzo delle Esposizioni da ottobre 2016 a gennaio 2017, in un ideale passaggio di testimone tra passato e presente.

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Mostra promossa da Roma Capitale_Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

A cura di: Galleria d’Arte Moderna

Organizzazione: Zètema Progetto Cultura

Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura Gabriella Gnetti +39 06 82077305; +39 348 2696259; g.gnetti@zetema.it www.zetema.it; www.museiincomuneroma.it