Nell’aprile 2015 è nominato presidente della Fondazione Franco Bernabè. Sotto la sua presidenza, torna, dopo otto anni di assenza, la Quadriennale d’arte, la cui 16a edizione si svolge al Palazzo delle Esposizioni da ottobre 2016 a gennaio 2017, con il titolo “Altri tempi, altri miti”, a firma di undici curatori delle nuove generazioni. Con la partecipazione di 99 artisti e 150 opere la 16a Quadriennale è concepita come una mappatura mutevole delle produzioni artistiche e culturali dell’Italia contemporanea e ognuna delle dieci sezioni espositive approfondisce un tema, un metodo, un’attitudine, una genealogia che connota i progetti artistici.

Dopo la 16a Quadriennale d’arte, il Consiglio di amministrazione decide di strutturare la programmazione della Fondazione nel medio periodo affidando a un professionista, selezionato con bando pubblico e con incarico di direttore artistico, il compito di progettare e realizzare le attività culturali nel triennio 2018-2020. Due le linee di indirizzo: il consolidamento di Quadriennale come osservatorio delle vicende recenti delle arti visive in Italia e l’istituzione di una piattaforma di sostegno agli artisti italiani contemporanei. L’obiettivo è quello di individuare un percorso coerente e riconoscibile di preparazione della Quadriennale d’arte 2020. Sarah Cosulich è nominata direttore artistico nel dicembre 2017. Cosulich, con Stefano Collicelli Cagol, nominato curatore della Fondazione, disegna un percorso 2018-2020 incentrato, in linea con il bando, su due macro-attività: un progetto di scouting, formazione e networking di giovani artisti e curatori (Q-Rated) e un progetto di sostegno all’arte italiana all’estero (Q-International). I due macro progetti sono accompagnati nel triennio da ricerche, incontri, visite a mostre, analisi di portfolio d’artista e studio-visit in un confronto continuo con la storia dell’istituzione e del suo archivio. L’esito finale è la “Quadriennale d’arte 2020 FUORI”, a cura di Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol, una selezione di 43 artisti attivi dagli anni Sessanta a oggi, per oltre 300 opere, con oltre metà degli artisti sotto i 40 anni e con una larga presenza femminile. “FUORI” è una rilettura dell’arte italiana inaspettata, attraverso ponti inediti tra generazioni e settori della creatività come pittura, scultura, fotografia, video, disegno, installazioni e opere frutto di contaminazioni tra le arti visive e altre discipline come teatro, danza, cinema, moda, architettura, musica, design.

Intervengono nel frattempo importanti novità sulla sede dell’Istituzione. Con Accordo di valorizzazione del marzo 2018, il Ministero della Cultura assegna alla Fondazione il Complesso monumentale ex Arsenale Pontificio a Ripa

Grande, attualmente in corso di ristrutturazione.