Diego Cibelli

Napoli 1987
Vive e lavora a Napoli
Studio visit di Chiara Pirozzi realizzato l’11 ottobre 2023
15 novembre 2023

Diego Cibelli è un artista che nel corso dell’ultimo anno ha dimostrato un constante e progressivo affondo sui temi e gli interessi già evidenziati nel primo studio visit. Nello specifico Cibelli, nel confronto in studio, rende manifesta una metodologia di sviluppo del lavoro, dalle fasi ideative a quelle prettamente esecutive, che dimostra maturità e professionalità. Il suo studio è una fucina attiva, un laboratorio di pensiero e di azione in cui è possibile riconoscere la poetica dell’artista e la sua attitudine ai processi collaborativi che dalla compagine teorica si trasferiscono in quella pratica. Cibelli utilizza sapientemente i processi di lavorazione della ceramica e della porcellana, traghettando tale tradizione nella contemporaneità più spinta. Il suo immaginario attinge all’iconologia classica, medievale e rinascimentale intrecciate e fuse per l’elaborazione di scenari e cicli in cui l’uomo è attore, non protagonista, di ambienti complessi.

Diego Cibelli nei suoi lavori scultorei e installativi si connette alle ricerche artistiche che, parallelamente, diversi autori in Italia e all’estero stanno portando avanti sulla relazione fra arte visiva e design, in cui la linea di demarcazione fra opera d’arte e oggetto funzionale diviene impercettibile. L’artista riesce a interpretare e attualizzare la storia dell’arte, restituendola al pubblico in forme alternative e mai stereotipate. La sua ricerca teorica affonda in temi legati all’identità individuale e collettiva, all’ecologia come sistema integrato e al lavoro come dinamica di relazione sociale, ambiti urgenti e necessari della contemporaneità.

Il suo lavoro ─ strutturato in progetti di ampio respiro modulati e contestualizzati di volta in volta nelle diverse occasioni espositive ─ esprime il proprio valore sia in contesti museali e istituzionali sia in contesti privati e commerciali senza evidenti oscillazioni espressive e contenutistiche. Tale aspetto potenzia la capacità dell’artista di sapersi muovere sapientemente in ambiti differenti.

L’artista e il suo team di produzione, attualmente, stanno lavorando a un progetto destinato al Museo di Seattle ispirato al celebre gruppo in porcellana biscuit, La caduta dei giganti di Filippo Tagliolini, conservato al Museo di Capodimonte, museo in cui Cibelli ha esposto e con cui collabora per progetti e workshop. Ha ultimato recentemente due nuovi lavori intitolati Ti avrei rubato e Siamo cibo per la luna, in cui sembra recuperare forme più asciutte, come tracciate a parete, meno interessate alla dimensione tridimensionale, destinate alle prossime fiere di Parigi e Miami. Cibelli è inoltre impegnato all’ideazione e all’elaborazione di un progetto speciale per il Loewe Craft Prize.

L’artista, nel suo giovane percorso, ha raggiunto una straordinaria competenza nell’uso dei materiali e delle tecniche utilizzate e la sua ricerca è profondamente meditata sia da un punto di vista teorico che contenutistico. La sfida che lo attende è quella di mantenere viva la sua pratica, tracciando nuove linee di ricerca senza cadere nella maniera o nella ripetizione di sé.

La sua poetica riesce ad affascinare un pubblico ampio, anche distante per gusti e culture, grazie alla sua capacità di attingere a un immaginario visivo che è parte integrante di storie, memorie e contesti dissimili. In effetti, le opere di Cibelli posseggono una stratificazione di significati e simboli tale da intercettare l’interesse e lo stupore in un pubblico non costituito esclusivamente da professionisti del settore.

Foto di Francesco Squeglia
Foto di Francesco Squeglia