Genuardi Ruta

Duo artistico formato nel 2014 da Antonella Genuardi (Sciacca 1986) e Leonardo Ruta (Ragusa 1990)
Vivono e lavorano a Palermo
Studio visit di Lorenzo Madaro
21 febbraio 2024

Antonella Genuardi e Leonardo Ruta lavorano, in una fase progettuale, a Palermo, mentre i loro interventi sono sempre più spesso ospitati altrove, anche perché negli ultimi anni hanno prediletto particolarmente il site-specific. Nel primo studio visit per Panorama, a firma di Daniela Bigi, ben emergeva il rapporto intrinseco che sussiste tra la loro pratica e la città in cui vivono di base, perché in quella straordinaria e disarmonica meraviglia che è Palermo strutturano e immaginano i primari ambiti del loro lavoro, quella capacità di articolare ordine nel disordine.

Certamente il lavoro di Genuardi Ruta, almeno fino a una certa data, rientra in un ambito connesso alle ricerche della wall painting, con grandi e medie superfici – poi declinate anche su piccoli e medi formati su tela – che si distanziano dalle storiche esperienze di Sol LeWitt e David Tremlett per abbracciare, anche, un rapporto tra geometrie e immagini stilizzate.

Il duo, da tempo concentrato su una pittura dalle radici minimaliste, ma al contempo con un impegno verso lo studio sistematico dei materiali e della loro stessa pertinenza formale, spesso si è dedicato a una ricognizione delle forme dell’architettura, anche per ciò che riguarda gli aspetti puramente cromatici, di volta in volta ripensando spazi, rapporti con i contesti, forme e incontri tra una dimensione geometrica e progettuale e una parte più evocativa, densa di suggestioni e riferimenti all’immaginario figurale, senza mai trascendere in forme narrative.

La mostra Giorni felici? alla Fondazione Merz di Palermo ospita un enorme lavoro – circa trenta metri – che evidenzia la capacità del duo di moltiplicare lo spazio frontalmente, l’attitudine a concepire ‘quadri’ ma con prospettive altre, anche oblique, installative. Grazie a un lavoro rigoroso di progettazione, l’ausilio di lamiere saldate a stagno, un rapporto dialettico con la parete, Genuardi Ruta riesce a garantire enigma, pluralità, visione. Altro progetto significativo è il pallone ufficiale del Palermo Calcio, concepito insieme a un gruppo di detenuti durante un importante lavoro laboratoriale che evidenzia anche un’altra attitudine dell’approccio metodologico del duo: il dialogo non soltanto con i luoghi ma anche con le persone e le rispettive emotività che, certamente, contribuiscono a una specifica via del lavoro. Tra i lavori recenti, gli interventi nella Masseria Canali in Salento del collezionista Davide Meretti, dove si rincorrono opere di grande formato con elementi fitomorfi, tra le novità delle opere recenti, e strati di velluti dalle declinazioni cangianti.

Penso che sarebbe necessario per i due artisti continuare a lavorare sui materiali, sperimentandone l’utilizzo e anche le relazioni con i differenti contesti architettonici teatro delle loro opere.

Il punto di forza del loro lavoro, d’altra parte, è nella capacità di articolare, su scale differenti, geometrie, immagini, muovendosi liberamente con formati e contesti diversi, facendo convivere armoniosamente pensieri – come i riferimenti a Camus nella recente opera della Fondazione Merz – dialettica, uso della luce, simbologia, ricerca sui colori, sin dalla fase del progetto digitale di ciascun lavoro, che diviene così un vero e proprio processo.