Pier Alfeo

Molfetta 1985
Vive e lavora a Molfetta e a Bari
Studio visit di Chiara Pirozzi realizzato il 21 febbraio 2024
18 maggio 2024

Pier Alfeo è sound design, compositore di musica elettronica e docente presso il Conservatorio di Bari, il suo studio è ospitato in un palazzo dismesso, a Molfetta, che l’artista occupa nei vari piani suddividendo gli spazi in luoghi di produzione, postazioni tecnologiche per la ricerca e la sperimentazione, luoghi di esposizione e finitura delle installazioni. La sua pratica spazia dalla produzione musicale, e la relativa partecipazione a festival internazionali, alla ricerca visiva con la realizzazione di installazioni multimediali, ambientali e sculture sonore. Dopo un periodo di lavoro e formazione a Berlino, Pier Alfeo ha scelto di tornare con il suo studio nel territorio d’origine che diviene, per alcune sue opere, uno spazio fisico in cui agire attraverso la forma del disegno pubblico. Nel 2023 è stato selezionato per la residenza di ricerca artistica presso S.O.D.A. (School of Digital Arts di Manchester) organizzata dalla Quadriennale di Roma, ed è stato premiato con l’opera Ciò che resta al Re:Humanism Art Prize 3.

La poetica di Pier Alfeo sembra intercettare tre precise direttrici: scienza, paesaggio e suono, messe in costante relazione azionando processi di apprendimento alternativi, partendo da discipline pragmatiche fino a giungere a conoscenze e visioni al di là del loro punto di partenza. Nello specifico, le opere di Alfeo partono spesso dai processi sistemici che si occupano della raccolta e della organizzazione dei dati che, nella necessità di essere comunicati e visualizzati, si formalizzano in grafici, ovvero in una sintesi simbolica della conoscenza. Da queste suggestioni, l’artista elabora visioni atre che intrecciandosi con l’elemento sonoro, si costruiscono in spazi multisensoriali e paesaggi stratificati. Il principio della multidisciplinarietà che anima la pratica dell’artista, congiuntamente a un’elevata conoscenza delle tecnologie digitali, rendono il suo lavoro strettamente legato sia alla storia dell’arte multimediale sia alle ricerche più contemporanee che continuano a essere al centro degli interessi della ricerca artistica nazionale e internazionale.

Fra i progetti a cui sta lavorando in questi mesi si segnala 504 Ways of Listening (Sonographs to Those Who Listen), una ricerca complessa sul tema dell’inquinamento sonoro in collaborazione con il CNR. Partendo dalla raccolta di dati attraverso il posizionamento di idrofoni fra il mar Mediterraneo e di Norvegia, Alfeo sta lavorando alla realizzazione di un’installazione multimediale a partire dalla stratificazione delle campiture di rumore raccolte, che amalgamandosi sono in grado di accordarsi in armonie. Una possibile relazione fra etica, estetica e scienza è recuperabile anche nel progetto Decision Tree (Abandoned Reality) che prende avvio dalla visualizzazione digitale dei processi di apprendimento delle macchine (machine learning) ma che Alfeo riporta in una dimensione creativa e immaginifica grazie alla realizzazione di disegni a mano libera e a sculture ambientali dalle forme che rievocano le tipiche strutture ad albero (Tree Graph).

Pier Alfeo conduce le sue ricerche da anni ed è evidente nelle sue opere e nella loro descrizione una piena consapevolezza d’intenti. Si auspicano per l’artista maggiori occasioni espositive per far emergere quei progetti in nuce che necessitano un’adeguata specificità spaziale.

La complessità tecnologica e generativa che alimenta le sue opere si risolve in forme essenziali, universali, che superano i tecnicismi per intersecare la componente sonora che solo apparentemente resta esclusa. Difatti, l’utilizzo delle forme di organizzazione e distribuzione di dati, i rapporti e i passaggi fra sistemi, le connessioni spaziali sono modi di intendere le partiture musicali, ovvero come modelli di visualizzazione di relazioni.

Foto di Annamaria La Mastra
Foto di Annamaria La Mastra