Niccolò Benetton, Chiampo 1986; Simone Santilli, Porto Gruaro 1987
Vivono e lavorano a Milano
Studio visit di Stefano Coletto

Francesca Guerisoli, nel suo Studio visit su The Cool Couple, individua alcuni aspetti centrali del loro lavoro. Il ‘gioco serio’, l’interesse per il contesto socioculturale in cui ha luogo la produzione di immagini, il coinvolgimento dell’osservatore, considerato utente attivo, a cui l’opera arriva grazie anche a strategie mutevoli di allestimento. A seguire, l’analisi delle opere Turborage, Flyn’High, Karma Fails. Per collocare il lavoro degli artisti nel contesto della sensibilità contemporanea, sembrano già sufficienti questi passaggi.Proviamo ad approfondire.

Il ‘gioco’ è sempre serio; inizia con i giocatori che seriamente credono nella realtà fittizia del loro gioco, si riconoscono nel mettersi in gioco nel loro gioco; guardate i loro volti nella sezione “Who” del loro sito.

Come scrive Christoph Wulf in Gli esseri umani e le loro immagini «I giochi sono messi in scena e rappresentati con l’aiuto dell’immaginazione, sono performativi, incarnati e spesso espressivi» e il gioco, quindi, è una delle pratiche più importanti per stimolare l’immaginazione, ovvero l’atto di produrre immagini. Tramite l’immaginazione collocata nei processi socioculturali, le immagini agiscono (agency, direbbe Alfred Gell) e questo nella fluidità del digitale è particolarmente evidente. Molti progetti di The Cool Couple sembrano, in qualche modo, ‘performazioni’ sull’immaginario pervasivo del presente.

La personale presso la Galleria MZL Art Dep di Trieste su uno dei progetti più complessi del gruppo, ovvero The Cute and Useful, corredato anche da un volume di Nero Publihsing, fa riferimento a una ricerca iniziata nel 2017 alla Nirox Foundation, in Sudafrica, e proseguita nel 2019 con un secondo viaggio; incontri, esplorazioni, approfondimenti, e a seguire il premio Arte Visione di Careof e l’Italian Council nel 2020. Il progetto, articolato in workshop, lavori fotografici e un bellissimo film, riguarda il tema della cura e dell’utilizzo anche economico degli animali selvatici, attraverso la creazione di parchi-safari per turisti. Sullo sfondo della manipolazione del ‘carino’ e dell’‘adorabile’, il grande tema dell’Antropocene/Capitalocene e il destino del nostro pianeta.

Raggiungo The Cool Couple al telefono mentre è in residenza a Monte Verità ad Ascona, luogo mitico di una comunità speciale che visse nel connubio arte e natura, raccontata con una mostra/installazione nel 1978 da Harald Szeemann. Oggi quel luogo è gestito dalla fondazione omonima di Ascona. Chiedo a Benetton e Santilli cosa stiano facendo: «La quantità di esperienze che si sono stratificate negli anni sul Monte di Verità è a dir poco impressionante ma la figura che, probabilmente più di tutte, ha catturato la nostra attenzione è Olga-Frobe-Kapteyn, la fondatrice di Eranos che credeva in una forma di conoscenza alternativa». Sì, continuo a trovare interessante questa loro visione, olistica, expanded, potremmo dire, anche rispetto a qualsiasi strumento o linguaggio utilizzato. Rubo questa definizione dall’intervista a The Cool Couple di Maria Chiara Valacchi su «Elle Decor», disponibile in rete: «Potremmo definirli come dei demiurghi di una complessa rete combinata di output che, tramite situazioni come stranianti stanze per la meditazione, cover band cinesi, aerei e stivali da cowboy 3D, ci avvicinano alla scoperta di “utopie e distopie” della nostra contemporaneità». Aspettiamo il momento espositivo sintesi di questa residenza.

Mi interrogo dove collocare il duo rispetto agli scenari e alle pratiche artistiche contemporanee; Eva & Franco Mattes, Alterazioni Video, Paolo Cirio, Alessandro Sambini, Emilio Vavarella; pop, post Internet, post fotografia, attivismo… Potrei chiederglielo, ma ho l’impressione che la riposta sarebbe una sorta di «un po’ di tutto», come dire, da Raffaella Carrà a un testo di T. J. Demos. Ripenso al lavoro Emozioni mondiali del 2018 e in corso, come molti altri, visto alla mostra That’s IT al MAMbo. Un’installazione con il gioco Pro Evolution Soccer in cui le squadre sono movimenti artistici (Fluxus, post Internet, rinascimento…) e i calciatori gli artisti (Rafman, Shawky, Cattelan, Warhol, Caravaggio…). Ecco, mi piace osservarli come giocatori dentro il ‘loro’ gioco, dal quale hanno sviluppato divise come quadri astratti, frasi di artisti in forma di slogan pubblicitari, schermi a led per la pubblicità; denaro, calcio, gioco, notorietà, il sistema rimescola tutto secondo un medesimo ingranaggio che alimenta visibilità ed economia, e viceversa.

Per qualcuno questa loro manifesta attitudine ad agire dall’interno sull’immaginario mediale, in cui loro stessi si mascherano, smascherandolo, potrebbe essere vista con sospetto, come il tranello della negazione della negazione che genera affermazione.

Eppure, i migliori lavori di The Cool Couple, nel camouflage dell’estetica della rete, nascono come reazione al trauma della digitalizzazione fino al web 2.0 e oltre. Perché, anche se solleviamo la coperta del simbolico, troviamo l’infinito di Escher che invischia l’occhio dell’osservatore e l’immaginario, pur graffiato dalle performazioni di immagini attive, agisce su di noi, anche a livello inconscio, nascosto nella micro quotidianità, sempre catturati in un A Kind of Display (2015).